Nel duecentesimo anniversario della sua nascita vogliamo ricordare Domenico CHIODO.
Ufficiale della Marina Sarda è ricordato per avere realizzato un’opera mastodontica per la sua epoca: l’Arsenale Militare della Spezia.
È da sottolineare che il progetto e la sua realizzazione furono estesi anche ad una parte ingente della città dovendo prevedere tutte quell’indotto di opere logistiche e di servizio per i cantieri, per l’impianto e per il personale militare e non.
Fu certo un’impatto notevole sulla città e sull’ambiente, ma fu anche un modello di sviluppo sociale ed economico per la Città.
Una grande opera che non può prescindere da essere inquadrata nell’epoca e che è miope criticarla con un’ortodossa visione ambientalista odierna. Anche l’attuale visione radicale green ha i suoi limiti quando esasperata. Non parliamo poi se applicata a ritroso nel tempo.
Risultati di Ricerca per: luni
Sfere di roccia presenti fra gli strati di numerosissime formazioni di arenaria sparse nel mondo. Oggetti originali inseriti in parchi naturalistici. Ma l’arenaria è stata uno dei materiali utilizzati fin dalla preistoria. E poi la componente sabbia, materiale indispensabile in edilizia. Oggetto di estrazione e trasporti anche particolari
L’isola del Tino. Da rifugio ascetico di Venerio, a opulento cenobio medievale benedettino, da punto di segnalazione, a cava di portoro e sede di fornaci dal XVI secolo, da faro a batteria militare, da punto di riferimento religioso e isola di luce, da cantiere di studio a speranza di apertura culturale.
Le aspettative sono tante ed oggi con i risultati degli ultimi sci archeologici e dei conseguenti studi sono ancora di più.
Purtroppo l’ostacolo è ancora nella resistenza a concederne la fruibilità
Copertina – Il castello a Varese Ligure in Val di Vara. Edificato dai Fieschi passò ai Landi, alla Repubblica di Genova, alla famiglia Rossignotti e in lascito, al Comune. Antonio Cesena, un cronista controverso Antonio CESENA nacque a Varese (Ligure) all’inizio del XVI secolo, secondo HEARN, BALZARETTI e WATKINS (2015) il 15 giugno 1507. Poco si conosce della […]
Copertina – Particolare degli antropomorfi e della croce medievale del masso di Ciampa del Diavolo 2. Vie preistoriche e ricerca mineraria La Toscana nord occidentale comprende territori, notoriamente ricchi di minerali, che ricadono nel massiccio delle Alpi Apuane. Nel campo degli studi di archeologia montana e della viabilità antica, alcune ipotesi portano a credere che certe direttrici […]
Copertina – Alcune tombe della necropoli dell’Età del Ferro di Cafaggio (Ameglia, La Spezia) dalla quale provengono le fusaiole litiche studiate. Le fusaiole: oggetti d’uso e di prestigio Le fusaiole sono piccoli oggetti di forma generalmente conica o biconica dotate di foro assiale, anch’esso conico, bionico o cilindrico. Queste sono le forme prevalenti e più […]
In questa parte della storia delle miniere di Valle Anzasca l’oro sarà descritto dal punto di vista naturalistico.
Quindi sarà affrontata l’evoluzione del significato del metallo. Da oggetto di scambio e baratto a merce di scambio, da moneta a bene-rifugio, fino a soggetto d’arte per orafi e artigiani in ogni civiltà.
In tutta questa storia hanno giocato un ruolo fondamentale le caratteristiche naturali del metallo. Le caratteristiche chimiche, fisiche, minerali, cristallografiche. E, soprattutto la sua inalterabilità!
E poi la diffusa presenza nei giacimenti primari (all’interno delle rocce incassanti) e secondari (nelle alluvioni fluviali, lacustri e nell’acqua di mare.
Un lavoro del 1984-85 pubblicato come resoconto nel 1987. un’analisi di tipo geologico-petrologico eseguita sulla muratura di un paramento della Pieve di San Venerio in Antoniano.
Ma soprattutto il ricordo di una delle prime esperienze in questo campo. In quel caso fu condotta con il collega Stefano PINTUS, nell’ambito degli scavi diretti da Eliana Maria VECCHI.
L’archeologia svizzera, e soprattutto quella del Cantone Vallese, si è arricchita di nuove scoperte. In quest’ottica è stata fondamentale l’assistenza ai recenti ed importanti interventi edilizi assistenza eseguita dall’Ufficio Archeologico Cantonale.
Le notizie sono state diffuse dalla stampa anche se i siti ed i reperti sono ancora in gran parte in corso di studio. Ma sulla base di quanto pubblicato è possibile una prima panoramica.
Riprendiamo ancora una volta il lavoro delle donne nelle miniere e cave della Liguria Orientale. Ma questa volta per dare un nome ad alcuni dei volti delle vecchie fotografie. Con l’occasione sono ricordate altre donne le cui capacità sono state volutamente ed anche violentemente represse. Ma senza riuscirci. Oppure la cui fantasia è diventata professione, anche da lasciare in eredità. Storie che vengono da lontano. Storie comunque grandi.
L’alabastro, o meglio le concrezioni che si formano dall’attività carsica, sono state da sempre oggetto di ricerca, estrazione ed utilizzo un po’ ovunque. Anche nelle grotte più note e famose non mancano, spesso, camere di asportazione delle concrezioni che, ridotte in lastre abbastanza sottili da essere traslucide, erano destinate ad utilizzo ornamentale.
A questa “logica” non è sfuggita la Grotta Grande di Pignone (SP). Qui, già dal XVII secolo erano state notate e attenzionate, a scopo estrattivo e ornamentale, le sue concrezioni. Ma è dall’Ottocento e fino al 1955 che si hanno notizie certe della loro estrazione e commercializzazione.
Certo una risorsa per il paese di Pignone, soprattutto nel Dopoguerra, ma l’alienazione di un patrimonio naturale la cui rigenerazione potrà attendersi solo in tempi geologici.
Simo intorno all’anno Mille. Da Pavia giungono sette monaci in cerca di un posto nel quale fondare la loro chiesa ed il loro convento. Arrivano in Val d’Aveto, nella piccola piana di Villa Cella. È la loro destinazione. Costruiscono la chiesa ed il convento. Poi una frana ostruisce la valle dell’aceto in un punto molto stretto. Si forma un invaso che mina il transito dal mare alla Val Padana di pellegrini e merci. Intervengono i monaci ed in poche anni eliminano il problema. Un intervento dispendioso. Erano così ricchi questi monaci? Dove hanno trovato i soldi per intervenire?
Un piccolo giallo dei tanti che ammantano il Medioevo. Ma qui. a Villa Cella ne resta traccia…
L’industria mineraria ha avuto un impatto profondo sui territori, sulle architetture, sui paesaggi, sulle società e sugl’immaginari degli ormaie x-distretti minerari. La realtà mineraria ha portato a una tendenziale dicotomia: il “maschile”impegnato nel sottosuolo, il“femminile” ai servizi all’esterno delle miniere.
Gli spazi delle miniere sono diventati luoghi discambio culturale e di richiamo turistico. In più parti sono nate Istituzioni Museali che fungono da contenitore di un passato ancora presente nella realtà oramai ex-estrattiva.
Il convegno propone una riflessione sulla trasmissione della memoria mineraria in tutte le forme culturali (dalla presentazione del Convegno)
La valle Lagorara si trova in comune di Maissana, nell’entroterra fra il Tigullio e lo spezzino. È una valle profonda, misteriosa e suggestiva. È dominata dai monti Porcile, Verruga e Scogliera. Dal punto di vista ambientale è dominata della altissime pareti a strapiombo di uno dei più vasti affioramenti di diaspri. I Diaspri di Monte Alpe della letteratura geologica.
Ma in valle Lagorara si trova la più antica, longeva (per durata di attività) e ampia cava di diaspro e radiolarite conosciuta. In Liguria Orientale non si trova l’ossidiana ed è rara la selce, rocce adatte alla preparazione dei più antichi utensili usati dall’uomo. Ma in Valle Lagorara ci sono diaspri, selci a radiolari e radiolariti. Sono rocce molto particolari ed essenzialmente silicee. Questa loro caratteristica è stata riscontrata e sfruttata anche dall’uomo che, cinquemila anni fa, ha scoperto l’affioramento di Valle Lagorara ed aperto la cava. E nel frangente ha perfezionato le tecniche estrattive e di scheggiatura. Basti pensare che gran parte dei mazzuoli per l’estrazione del diaspro sono di eclogite, una roccia la cui presenza più prossima è nel ponente ligure.
È purtroppo ricorrente che si allaghi l’area archeologica presente sotto il pavimento della Cattedrale di Brugnato (SP). È stato molto originale che in una di quelle occasioni si sia trovata a nuotare nell’area archeologica un’anguilla. Era l’ottobre del 1998. Aveva piovuto abbondantemente e con insistenza. Le infiltrazioni alla base dell’abside medievale erano perdurate. Anche la falda si era innalzata. Ma addirittura che fosse arrivata con le infiltrazioni un’anguilla viva e vegeta era apparso straordinario!
La Grotta dell’Orso di Cassana (Borghetto Vara) è la caverna ossifera che ha dato il primo ritrovamento in Italia. È il 1824 quando sono raccolti i primi resti fossili di un Ursus spelaeus. In precedenza ci sono rare notizie di ritrovamenti entro grotte. La prima descrizione scritta è della metà del settecento, pubblicata postuma, e si riferisce ai ritrovamenti di resti animali, soprattutto marini, fatti in Germania.
Copertina – Caresana, Comune di Riccò del Golfo. Nel gennaio del 2008 si è manifestata la timida riattivazione del polje ritenuto fino a quel momento una forma di carsismo ormai fossile. Cosa sono i polje I polje sono forme carsiche epigee (superficiali), chiuse ed arealmente molto ampie, da non confondersi con le doline. Nei casi più eclatanti possono […]
Copertina – Giotto, morte del fanciullo di Suessa. Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, 1310. L’affresco del transetto destro riproduce dettagliatamente i meccanismi di collasso dell’edificio in muratura danneggiato dal sisma. Prologo Si sa, l’Italia è un paese sismico.Gli eventi ed i ricordi sono nella memoria di tutti. Così i terremoti più o meno intensi […]
Copertina – Immagine dell’addomesticazione della montagna. L’impiego protratto del fuoco controllato consente di costruire buoni pascoli alberati. I simboli degli antenati che proteggono la risorsa dai risentimenti della natura e informano gli stranieri che una comunità vanta su quella landa diritti derivati dagli investimenti effettuati col lavoro di generazioni (realizzazione grafica INKLINK, Firenze, da DE […]
Copertina – La parete “B” della Grotta di Diana (Figura 2c) con graffiti un idoliforme ed un “pugnale”. Il presente testo riprende i lavori in coedizione fra l’Autrice e Francesco MP CARRERA. In particolare: CARRERA e TOSATTI, 2014, 2015 e 2021. Prologo e premesse La Grotta è nota anche come Ca’ d’Diana o Grotta delle […]
Copertina – L’affioramento di diaspri con leccature di manganese che dal Monte Nero scende al torrente Gravegnola ed al monte Sovrani, presso Rocchetta Vara (SP). Imprenditoria spezzina della seconda metà dell’Ottocento Con l’Ottocento e la presenza napoleonica si avvia l’evoluzione industriale, sociale ed economica della Spezia. lo stimolo allo sviluppo è innanzitutto l’idea di creare […]
Copertina – Lo scavo in corso di esecuzione nel luglio del 1983: Castellaro di Uscio, monte Borgo (Tribogna, Liguria Orientale). I castellari: insediamenti d’altura liguri Ancora alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, Marco TIZZONI (1976) scriveva che …nonostante i numerosi scavi eseguiti nei castellari liguri, a tutt’oggi non si è ancora riusciti a […]
Copertina – Particolare degli antropomorfi e della croce medievale del masso di Ciampa del Diavolo 2. Vie preistoriche e ricerca mineraria La Toscana nord occidentale comprende territori, notoriamente ricchi di minerali, che ricadono nel massiccio delle Alpi Apuane. Nel campo degli studi di archeologia montana e della viabilità antica, alcune ipotesi portano a credere che certe direttrici […]
Copertina – La vecchia cava di Rosso Levanto che si trova al di sotto del castello genovese e delle mura orientali della città, poco lontano dalla chiesa di Sant’Andrea. Foto MDS, 1982. Il marmo Rosso Levanto ed il magico splendore del Borgo Fra il XII° ed il XIII° la Liguria Orientale ha registrato un diffuso […]
Copertina – Le aree di sfruttamento del minerale nella miniera di Libiola, durante differenti periodi della sua lunga storia (CENTO e DEL SOLDATO, 2000). Il vetriolo nella produzione di Libiola È il 20 febbraio 1613. …Gio Francesco Chieroco, podestà di Sestri Levante dichiara di essersi recato nella villa di Libiola nel luogo detto Frexaro (…), dove è […]
Copertina – L’ex convento delle Clarisse fra 1880 e 1884 (Arch.Priv. e Catalogo delle Epigrafi dello Spezzino). Prologo L’ex convento e la chiesa delle monache Clarisse di Santa Cecilia, o quello che ne rimane, sono l’ultimo testimone dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. E qui i bombardieri alleati hanno colpito duro per la presenza dell’Arsenale […]
Copertina – Nell’immagine del 1985 sono ritratte le cave dietro ed a ridosso del castello di Porto Venere. Già nel 1610, Gio.Batta MORELLO aveva richiesto di aprire queste cave che, oltre a consentirgli di estrarre il portoro, avrebbero migliorato le difese della fortezza ampliandone ed approfondendone il fossato. Alienazione di fabbricato e terreni in località […]
Copertina – Pianta e sezione schematiche attraverso la vetta del monte Bardellone ed i ruderi del castello dei Signori di Celasco (da BERNABÒ BREA, 1941) Il castello dei Signori di Celasco sul monte Bardellone Una delle comunità residenziali più antiche del territorio di Levanto è quella altomedievale raccoltasi attorno al castello dei Signori di Celasco. […]
Copertina – Andamento delle isobate (linee ad eguale profondità) del Bed Rock della pianura tettonica e, poi, erosiva di Levanto. Levanto: tettonica e neotettonica nell’origine della valle La tettonica, la sedimentazione e le oscillazioni glacioeustatiche sono i tre fattori all’origine della piattaforma del Mar Ligure-Alto Tirreno. Alle prime due si deve la creazione della valle […]
Copertina – Scorie e frammenti di minerale dispersi su una vecchia discarica di Monte Loreto. Da una foto della seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso. Premessa all’archeometallurgia in Liguria Orientale A cominciare dall’Ottocento, la Liguria è stata ricordata nella letteratura paletnologica per le caverne ed i ritrovamenti dei Balzi Rossi (ROSSI, 1886, ISSEL, 1892), […]