Archivio Tag: #tigullio

Val Graveglia mineraria: il manganese

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La Val Graveglia è nota soprattutto per le sue miniere di manganese.
Il manganese ha cominciato da essere ricercato e sfruttato, anche in Val Graveglia, durante la Rivoluzione Industriale.
Prima era utilizzato solo dai vetrai e pochi altri utilizzi (ad esempio le bottigliette marroni per i medicinali). Ma poi sono state scoperte le sue caratteristiche per indurire l’acciaio e per realizzare leghe. A quel punto la ricerca è diventata sfruttamento minerario ed industria.

Val Graveglia Mineraria: il rame (II parte)

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Copertina – Le principali mineralizzazioni cuprifere della Val Graveglia (modificato da BURCKHARDT e FALINI, 1956). Reading Time: 18 minutes La Miniera di Monte Bardeneto in Val Graveglia nel Cinquecento Il giacimento della Val Graveglia del quale si hanno riscontri storici più antichi è sicuramente quello di Monte Bardeneto, presso l’abitato di Nascio (Figura 9).Il 12 […]

Val Graveglia Mineraria: il rame (I parte)

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Copertina – Le principali mineralizzazioni cuprifere della Val Graveglia (modificato da BURCKHARDT e FALINI, 1956). Reading Time: 18 minutes Giacimenti di rame in Val Graveglia Le mineralizzazioni cuprifere della Val Graveglia sono state oggetto di ricerca e sfruttamento in epoche diverse, anche antiche.Si pensi che nella stessa regione di Gambatesa sono stati cercati minerali di […]

Studio gravimetrico della Miniera di Gambatesa (1968)

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Nel 1968 la miniera di Gambatesa era ancora in piena attività. Il giacimento manganesifero era molto conosciuto ed oggetto di studi da parte di università italiane e straniere.
Nello specifico si interessò di Gambatesa anche l’Università di Losanna che chiese ed ottenne il permesso di eseguire uno studio gravimetrico sperimentale. Fu scelta l’area di Visagna e specificatamente quella del Monte Comunella per la sua posizione rispetto alla lente maggiore in coltivazione.
Seguirono approfondimenti mediante carotaggi ed una revisione critica dei dati sperimentali.

L’isola che non c’è…

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Una parte di Sestri Levante, quella prospiciente al porto, oggi è una penisola. Ma nella leggenda, nell’immaginario collettivo ed in una sorta di storicità distorta Sestri era una penisola. Qualcuno sostiene che quando ci sono le mareggiate ed il mare ricopre piazza Sant’Antonio è la dimostrazione che Sestri er un’isola. Forse è cosi… o forse no… Del resto qualcuno sostiene anche che il monte di Portofino era un vulcano…

Val Graveglia mineraria: le risorse geologiche

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Le prime necessità dell’uomo sono state l’acqua ed il cibo. All’inizio erano disponibili ambedue raccogliendole. Ma poi, soprattutto il secondo, con la scoperta del fuoco doveva essere recuperato con altri mezzi. La caccia necessitava di utensili e, altrettanto, la macellazione e la concia delle pelli. E poi la difesa e l’offesa, la necessità di nuovi ripari e rifugi…
Quindi è stato necessario imparare a conoscere l’ambiente, riconoscere ciò che poteva essere utile ed imparare a produrlo modificando, in vari modi e sempre di più, ciò che era e diventava disponibile.
Imparare a conoscere i materiali… le risorse geologiche.

Quelle strane palle rugose…

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Sfere di roccia presenti fra gli strati di numerosissime formazioni di arenaria sparse nel mondo. Oggetti originali inseriti in parchi naturalistici. Ma l’arenaria è stata uno dei materiali utilizzati fin dalla preistoria. E poi la componente sabbia, materiale indispensabile in edilizia. Oggetto di estrazione e trasporti anche particolari

Quella sottile linea grigia

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Recentemente sulla stampa locale, e su YouTube, è stato reso noto che Lavagna ha ricevuto una serie di finanziamenti per eseguire interventi di protezione del suo lungo litorale.
Finalmente è stata superata l’ottica palliativa dei ripascimenti. Sono interventi strutturali fra i quali sono previste alcune dighe soffolte parallele alla costa.
Una novità per quel tratto costiero, ma un’intuizione che risale almeno al 1979.

Le miniere di rame e il giacimento cuprifero di Le Cascine – Semovigo

immagine di copertina dell'articolo

Il complesso minerario Semovigo – Le Cascine è costituito da diversi scavi di assaggio e di coltivazione, sia a cielo aperto che in galleria. I lavori sono distribuiti entro un’area compresa fra l’abitato di Semovigo, il Passo della Camilla e le Cinque Vie-Madonna della Corona, in Val Graveglia (entroterra del Tigullio).
Il riscontro dei lavori più antichi è documentato dal Jervis che negli anni Settanta dell’Ottocento raccolse alcuni campioni di calcopirite in una delle discariche lasciate da una società inglese circa venti anni prima.
Questa storia che viene da lontano prende spunto dalle dispendiose ricerche minerarie eseguite intorno al 1977 dalla Società canadese COMINCO e da alcune originalità che caratterizzano il complesso minerario (foto A. Valli).

Le miniere di rame e il giacimento cuprifero di Le Cascine – Semovigo

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Il complesso minerario Semovigo – Le Cascine è costituito da diversi scavi di assaggio e di coltivazione, sia a cielo aperto che in galleria. I lavori sono distribuiti entro un’area compresa fra l’abitato di Semovigo, il Passo della Camilla e le Cinque Vie-Madonna della Corona, in Val Graveglia (entroterra del Tigullio).
Il riscontro dei lavori più antichi è documentato dal Jervis che negli anni Settanta dell’Ottocento raccolse alcuni campioni di calcopirite in una delle discariche lasciate da una società inglese circa venti anni prima.
Questa storia che viene da lontano prende spunto dalle dispendiose ricerche minerarie eseguite intorno al 1977 dalla Società canadese COMINCO e da alcune originalità che caratterizzano il complesso minerario (foto A. Valli).

Contrada Pestella, al limite delle paludi romane e medievali di Sestri Levante

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Un ampio scavo di sbancamento ha fornito l’occasione ricostruire l’evoluzione di una valle affluente del torrente Petronio di Sestri Levante.
Da un’indagine archeologica sono emerse strutture e pochi materiali, ma utili a consentire una datazione di massima del fenomeno. Il risultato saliente è stata la conferma del limite dell’espansione della locale area paludosa di bordatura dell’ingestione marina di epoca romana e medievale.

Storie di Donne e Donne dei mestieri perduti

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Riprendiamo ancora una volta il lavoro delle donne nelle miniere e cave della Liguria Orientale. Ma questa volta per dare un nome ad alcuni dei volti delle vecchie fotografie. Con l’occasione sono ricordate altre donne le cui capacità sono state volutamente ed anche violentemente represse. Ma senza riuscirci. Oppure la cui fantasia è diventata professione, anche da lasciare in eredità. Storie che vengono da lontano. Storie comunque grandi.

L’oro dei monaci della Val d’Aveto

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Simo intorno all’anno Mille. Da Pavia giungono sette monaci in cerca di un posto nel quale fondare la loro chiesa ed il loro convento. Arrivano in Val d’Aveto, nella piccola piana di Villa Cella. È la loro destinazione. Costruiscono la chiesa ed il convento. Poi una frana ostruisce la valle dell’aceto in un punto molto stretto. Si forma un invaso che mina il transito dal mare alla Val Padana di pellegrini e merci. Intervengono i monaci ed in poche anni eliminano il problema. Un intervento dispendioso. Erano così ricchi questi monaci? Dove hanno trovato i soldi per intervenire?
Un piccolo giallo dei tanti che ammantano il Medioevo. Ma qui. a Villa Cella ne resta traccia…

Paesaggi minerari. L’attività mineraria vista dalle donne. Il caso della Liguria Orientale

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L’industria mineraria ha avuto un impatto profondo sui territori, sulle architetture, sui paesaggi, sulle società e sugl’immaginari degli ormaie x-distretti minerari. La realtà mineraria ha portato a una tendenziale dicotomia: il “maschile”impegnato nel sottosuolo, il“femminile” ai servizi all’esterno delle miniere.
Gli spazi delle miniere sono diventati luoghi discambio culturale e di richiamo turistico. In più parti sono nate Istituzioni Museali che fungono da contenitore di un passato ancora presente nella realtà oramai ex-estrattiva.
Il convegno propone una riflessione sulla trasmissione della memoria mineraria in tutte le forme culturali (dalla presentazione del Convegno)

René Bruck ed il rame di cementazione a Libiola

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René BRUCK, ingegnere minerario e Direttore delle miniere d’oro di Pestarena fino al 1945. Le sue origini tedesche sono state all’origine dell’epurazione post bellica e del suo esilio fuori dalla Valle Anzasca. Ma la sua umanità, competenza ed amore per il lavoro svolto a Pestarena gli è stato oggi riconosciuto con la dedica della piazza dove sorge il museo delle miniere. Dalla Valle Anzasca a Chiavari, in Liguria Orientale, ha continuato la sua passione nella piu’ importante ed antica miniera di rame. Qui ha reintrodotto, in maniera un po’ artigianale, la produzione del rame di cementazione, ridando vita a quell’attività iniziata nell’Età dei Metalli.
Quest’articolo ricorda l’uomo ed un metodo idrometallurgico poco diffuso.

20 novembre 1637. Terremoto a Chiavari

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Copertina – Giotto, morte del fanciullo di Suessa. Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi, 1310. L’affresco del transetto destro riproduce dettagliatamente i meccanismi di collasso dell’edificio in muratura danneggiato dal sisma. Prologo Si sa, l’Italia è un paese sismico.Gli eventi ed i ricordi sono nella memoria di tutti. Così i terremoti più o meno intensi […]

Tronchi silicizzati nei diaspri della val Graveglia (Genova)

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Copertina – Un tronco silicizzato inserito nella sequenza della Formazione dei Diaspri di Monte Alpe, ritrovato durante l’attività della miniera di Molinello, in Val Graveglia. Alberi e foreste fossili: prologo Sion, Vallese (CH), città medievale. Il capitolo di Sion, le Chapitre, Kapitels. La cattedrale del 1043 (Figura 1 e Figura 2) nella quale ebbe la sua […]

Il sale d’Inghilterra ed il sottoprodotto “rame” a Libiola (Liguria Orientale)

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Copertina – Le aree di sfruttamento del minerale nella miniera di Libiola, durante differenti periodi della sua lunga storia (CENTO e DEL SOLDATO, 2000). Il sale d’Inghilterra: cos’è ed a cosa serve Il sale d’Inghilterra è il solfato di magnesio eptaidrato, MgSO4·7(H2O), conosciuto originariamente come sale d’Epsom dall’omonima località dove fu scoperto nel 1610. Fu descritto […]

Il Castellaro di Uscio

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Copertina – Lo scavo in corso di esecuzione nel luglio del 1983: Castellaro di Uscio, monte Borgo (Tribogna, Liguria Orientale). I castellari: insediamenti d’altura liguri Ancora alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, Marco TIZZONI (1976) scriveva che …nonostante i numerosi scavi eseguiti nei castellari liguri, a tutt’oggi non si è ancora riusciti a […]

Vetriolo nella produzione seicentesca di Libiola (Liguria Orientale)

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Copertina – Le aree di sfruttamento del minerale nella miniera di Libiola, durante differenti periodi della sua lunga storia (CENTO e DEL SOLDATO, 2000). Il vetriolo nella produzione di Libiola È il 20 febbraio 1613. …Gio Francesco Chieroco, podestà di Sestri Levante dichiara di essersi recato nella villa di Libiola nel luogo detto Frexaro (…), dove è […]