Una miniera sul Monte Carcoforo (Valsesia). Concessione dell’11 dicembre 1683

Copertina

Copertina – Prima pagina del documento che rilascia ai fratelli Antonio e Carlo BERTOLINI la concessione per una miniera che hanno scoperto sul versante valsesianlo del Monte Carcoforo. Il documento è datato 11 dicembre 1683 ed è conservato presso l’Archivio di Stato di Milano, Commercio, p.a. cart. 206.

Miniera del Monte Carcoforo. Concessione dell’11 dicembre 1683. Il documento

1683.11.Xris
Prafes, Magistri Regiorum Due altum Reddituum Ordinariorum Status Mediolani.
Havendo Carlo, & Antonio Compagni Bertolini havuto ricorso con loro Memoriale all’Illustrissimo Magistrato Ordinario dello Stato di Milano, rapresentando d’haver ritrovato una Miniera d’oro nelli Monti della Communità di Carcophoro Vallesesia, come dal materiale, che esibivano, per farne la prova, e che mentre nulla sarebbe giovato l’essersi tal Miniera scuoperta, quando non venisse escavata, s’esebivano a loro proprie spese escavarla, con metter all’ordine tutti gl’edifici, & ordegni per tal facenda necessarij, quando se gli volesse concedere la facoltà con tutti li capitoli, patti, e concessioni seguite con Christofforo Tostoni d’Ornavasso, & con che le gli concedesse la licenza dell’armi à detto Tostoni rigettata per la differenza del sito della Miniera, ritrovandosi questa alla cima de Monti Alpestri, e lontana dall’habitatione, acciò potessero andare, e ritornare sicuri, & che in oltre se gli ampliasse il secondo capitolo, allungando il termine delli quattro anni fino alli sei per rispetto delle Miniere di Piombo, & altri metalli inferiori, & fino a tre anni per rispetto di quelle d’oro, & argento, la dove le fù concesso solo un’anno, e mezzo, e per essere la detta Miniera in sito, che non arrivarebbe a lavorare più di tre in quattro mesi all’anno, & che si puotrebbe dar il caso, che in qualche tempo nevicasse tanto, che per un anno intiero non si puotesse lavorare, & che s’intendevano, che le fusse allungato il termine d’un anno cotenuto nel decimo quinto Capitolo per un altro anno, in modo che avanti s’intendessaro scaduti dalle dette capitolazioni, dovessero scorrere due anni intieri, e più supplicando perciò à farne fare la prova, con dar anche facoltà à detti Bertolini di puoterla fare, ò far fare, & di consultare a Sua Eccellenza sopra l’oblazione da essi fatta, con le Capitolationi, che pretendevano.
E lettosi in esso, fù ordinato di doversi giontare […] esempio, & di rimettersi il tutto al Regio Fisco quale si remise circa il concedere à Supplicanti la facoltà di far lavorare detta Miniera, con che però li Capitoli si riducessero alla forma di quelli, che furono stabiliti in simil materia con detto Tostoni. E postosi il tutto nel Tribunale, venne questo in parere di puoter accettare l’oblatione de Supplicanti con li patti, e conditioni fatte dalla Regia Camera con il sudetto Tostoni; Di che sendosene dato parte Sua Eccellenza, con Consulta de 15 settembre scorso, per averne la sua approvatione, ò quelli ordini, che più fosse stata servita di darci, con decreto de 23 del medemo, fù ordinato d’eseguirsi, conforme il parere del Tribunale. Pertanto l’istesso Tribunale, inherendo à detto ordine di Sua Eccellenza. Per tenore della presente, & nella conformità delli Capitoli, & conditioni stabilite con detto Christofforo Tostoni ha concesso, & concede alli sudetti Carlo, & Antonio Compagni Bertolini facoltà di lavorare, escavare, e travagliare intorno alla detta Miniera ritrovata, come quelle, che si ritrovaranno di nuovo nelle Montagne di detta Comunità di Carcophoro con le capitolazioni seguenti, cioè.

Primo, che à detti Carlo, & Antonio Bertolini, e Compagni s’intendi concessa la facoltà, & licenza di puoter loro soli, & suoi heredi, e successori, anco che singolari, e estranei fino in infinito, & chi haverà causa, & dato da loro, far lavorare in dette miniere, che si sono ritrovate, & si ritroveranno nelle sudette Montagne di Carcophoro Vallesesia, in modo tale, che resta prohibito à qualsivoglia altra persona d’ingerirsi in quelle.
Secondo, che per anni quattro da cominciarsi dalla prima fondita per rispetto delle Miniere di piombo, & altri metalli inferiori, che si puotessero ritrovare in dette Montagne, e dieciotto mesi per rispetto delle Miniere d’oro, & argento già ritrovate, come quelle, che si ritroveranno, tutto l’utile, che si ricaverà dalle dette Miniere sia di detti Bertolini e Compagni, à contemplatione delle spese, scorse, & aviamento, che si ricercano di grandissima consideratione per le fabriche, & in cavare le Montagne, & passati che siano anni quattro per le Miniere inferiori come sopra, & dieciotto mesi per quelle d’oro, & argento, siano tenuti detti Bertolini, e Compagni pagare al Regio Fisco la metà della decima dell’utile, che se ne ricaverà, tanto del Piombo, & altri metalli inferiori, quanto de gl’ori, ed argenti.
Terzo, che l’oro, & argento, che si caverà, siano obligati detti Bertolini, e Compagni à non estraherlo fuori dello Stato, senza particolar licenza di Sua Eccellenza.
Quarto, che occorrendosi concedere licenza di cavare ad altra persona in parti ivi contigue alle dette Miniere, habbia à star lontano due miglia dalla cava incaminata, ò che saranno incaminate da detti Bertolini, e Compagni in quella vicinanza, se, ne sarà incaminata alcuna, & in tal caso s’habbi da indrizzare la cava nuova a parte opposta, e non verso quelle, ove penderà la prima.
Quinto, si concede a detti Bertolini, e Compagni facoltà di puotersi servire de Boschi in tutti li luoghi, ove farà più bisogno, tanto per armare le Crosi, come per fare gl’edificij, & ogn’altra cosa necessaria, acciò meglio s’incamini detta negotiatione, mediante però il pagamento da essere giudicato da due huomini esperti, & in caso, che vi fossero Boschi derelitti, se ne puossano valere senza costo, e pagamento, acciò con maggior comodità si puossano erigere fornelli, e qualsivoglia artificio, tanto à mano, come sopra acque.
Sesto, s’ordina a qualsivoglia Offitiali, Giudici, Sindici, e Consoli di qualunque Terra, o Commune, che in occasione di cavar esse Miniere, o tagliar Boschi, o erigere qualsivoglia sorte d’ingegno spettante al lavorerio d’esse Miniere, debbano prestare ogni agiutto, e favore a detta negotiatione, e che niuno direttamente, o indirettamente danneggi, molesti, ne gl’impedisca i suoi Operaij sotto pena de scudi 500. d’applicarsi per metà alla Regia Camera, & per l’altra metà detti Bertolini, e Compagni, & in caso, che li molestanti, ò danneggianti fossero occulti, & che venissero manifestati da terze persone, debba l’esattione della detta condanna ripartirsi in terzo, dandone una terza parte al Notificante.
Settimo, che a detti Bertolini, e Compagni, & a loro beni si dia l’esentione dell’effettivo alloggiamento de Soldati, concorrendo per quello che gli spetta alla contributione, la quale immunità cominci solamente dal giorno, che faranno constare haver incominciato il lavorerio.
Ottavo, si concede a detti Bertolini, & Compagni l’autorità, che gode la Regia Camera di puoter convenire li suoi debitori per causa però di detta Impresa e dipendenti da essa, per puotersi prevalere del suo senz’alcuna scorta della Regia Camera.
Nono, che a detti Bertolini, e suoi Ministri sia lecito tener in Casa loro, & ovunque farà bisogno Crosoli, Coppelle, acqueforti, mantici, & ogn’altro instromento necessario per il travaglio di dette Miniere, & purificatione, & affinamento di detti Metalli, pagando però la mercede, che farà di ragione, e dando sigurtà di non abusarsi di detti Crosoli, & altre cose prohibite dalle Gride, che si suole dare in simili casi.
Decimo, che in caso, che per rispetto delle Miniere di Piombo, che si puotessero ritrovare, da quelle se ne causasse tanta quantità, & in abbondanza tale, che puotesse supplire a tutti li bisogni del Stato, l’Illustrissimo Magistrato, sentito il Regio Fisco, & gl’Interessati habbi da vedere, & dichiarare, se si debba prohibire l’introdutione dei Piombi forastieri, mediante però l’obbligo di detti Bertolini, e Compagni di non alterare il prezzo fuori del conveniente.
Undecimo, che questo Privilegio , & Investitura passi alli Heredi, e successori di detti Bertolini, e Compagni, senza che gli puossino esser confiscate le Miniere, e lavorerij per qualunque delitto, che fosse commesso in alcun tempo a venire dalli Possessori, ne meno appresi per qualsivoglia delitto, eccettuati li delitti di lesa Maestà in qualsivoglia grado, con dichiaratione, che niuna sorte di Grida da farsi in perpetuo possi haver luogo, senza ne vigore contro la facoltà, licenza, & autorità concessa ne sopradetti Capitoli.
Duodecimo, che il prefato Illustrissimo Magistrato per tutte le differenze, che occorreranno in detta Impresa sia Giudice privativamente.
Decimo terzo, che non volendo detti Bertolini, e Compagni per mancamento di Miniere, o altri discomodi continuare la sudetta Impresa, puossano tralasciare dette Miniere, con dar prima aviso à detto Tribunale per sei mesi avanti, acciò puossa provedere à quello converrà per servicio della regia Camera.
Decimo quarto, che durante la sudetta Immunità di pagare la metà della decima, siano obbligati detti Bertolini, e Compagni dare alla Regia Camera ogni sorte di detti Metalli purificati à cinque soldi meno del prezzo corrente per ciascun rubbo.
Decimo quinto, che cessando detti Bertolini, e Compagni per un anno, ò più dal lavorerio, s’intendano caduti dalla presente capitolatione, & il medemo siegua se nel detto termine d’un’anno non cominceranno il lavorerio, con dichiaratione ancora, che ove si tratti di più Miniere, questo habbi luogo in ciascuna Miniera, affinchè a quelle, che non verranno lavorate in detto tempo, puossi la Regia Camera trovare chi le lavori, e cavarne il suo beneficio.
Et per ultimo, che ritrovando detti Bertolini, e Compagni altre Miniere di più delle sodette, di cui già hanno avisato d’haverne trovato principio, sieno tenuti darne parte al prefato Illustrissimo Magistrato. In quorum fidem praesentes fieri, & sigilli nostri impressione […] jussimus. Dat. Mediolani die undecima Decembris 1683.
Signat. Io. Baptista Plantanida, & sigillat. & c.
In calce. E fideiussio iuxta novum Capitulum in actis cft.
Signat. Idem Plantanida».

Immagine citata nel testo

Figura 6 – Particolare della tavola Les Etats de Savoye et de Piemont, di Jean Baptiste NOLIN del 1691.
La tavola  molto dettagliata per quanto concerne la presenza di numerosi toponimi. In realtà non sono tutti identificabili e alcuni si trovano in posizione approssimativa. Ma è abbastanza normale per le rappresentazioni dell’epoca.

Sono anche indicati correttamente i ghiacciai (Glacieres), il Monte Rosa (Mont Rosa), il Cervino (M t. Servino), il Colle del Teodulo (Mt. Silvio),etc..
Di particolare interesse sono le indicazioni Mine de Cristal e Mine d’Or fra le quali quella di Alagna e, soprattutto, quella del Carcoforo (indicato come Carcofano). Compaiono, infine, alcune Minieres in Val Sorba.
L’immagine è tratta da Cartografia Antica dell’Alta Valgrande del Sesia

Miniera del Monte Carcoforo, alcune note sul documento

In premessa al rilascio della concessione, il documento richiama la richiesta dei BERTOLINI per ottenere un’esenzione dalle decime, maggiore rispetto a quella ricorrente in altre analoghe concessioni.
Il motivo contingente era la logistica della miniera.
Ill giacimento riconosciuto si trovava in alta quota e con la possibilità oggettiva che i lavori potessero essere condotti solo qualche mese l’anno e neppure tutti gli anni. …
Per essere la detta Miniera in sito, che non arrivarebbe a lavorare più di tre in quattro mesi all’anno, & che si puotrebbe dar il caso, che in qualche tempo nevicasse tanto, che per un anno intiero non si puotesse lavorare… . 
Tale motivo poteva materializzare la difficoltà o addirittura l’impossibilità, per i concessionari, di ammortizzare le spese per gli attrezzi, i materiali di consumo, l’estrazione e per l’approntamento delle pertinenze di miniera. …Escavarla, con metter all’ordine tutti gl’edifici, & ordegni per tal facenda necessari… .
Tuttavia esisteva il precedente di una concessione mineraria analoga rilasciata a certo Cristoforo TESTONI che prevedeva termini precisi di esenzione dai dazi.
Così furono interpellati sia il Regio Fisco che il Tribunale. Ma ambedue espressero parere contrario alla deroga. E pertanto fu approvata la richiesta dei BERTOLINI, ma solo nei limiti consueti.
I capitoli della concessione palesano l’interesse e l’attaccamento economico all’attività da parte delle istituzioni, ma anche una scarsa attenzione alla materia mineraria.
Non bisogna dimenticare, seppure non nominate nel documento, altre calamità naturali che potevano colpire la concessione mineraria. Oltre alla neve intensa e duratura, le alluvioni, non assolutamente rare nella regione del Carcoforo (FONTANA, 1999). Ed ancora più incisive erano le frane in roccia o le valanghe. Quest’ultime evidentemente ricorrenti anche nella cultura materiale, tanto che le baite degli alpeggi venivano protette con la predisposizione di piramidi di roccia (Figura 3).

Monte Carcoforo e l’alpe Egua

Nel documento seicentesco non ci sono elementi che consentano di localizzare le mineralizzazioni richieste in concessione dai BERTOLINI. Tuttavia il JERVIS (1873) ricorda la presenza di …Pirite aurifera, non lungi dall’Alpe d’Egua (Figura 1), che resta a 3 chilometri dal capoluogo del Comune (il paese di Carcoforo) verso N. E.… Il JERVIS scrive 250 anni dopo la concessione ai BERTOLINI, ma è comunque un’indicazione nella nebbia delle scarse notizie.
L’alpe Eygua è citata per la prima volta tra i confini dell’alpe Olocchia in Valle Anzasca in un documento stipulato a Vogogna il 25 marzo 1372…  (FANTONI & RAGOZZI, 2007, Guida all’escursione; Figura 2). Ill toponimo Egua individua un’ampia area all’interno della quale si sono sviluppati diversi alpeggi.
All’inizio del Quatrocento era di proprietà della mensa vescovile di Novara. Un atto del 30 luglio 1420 ne stabilisce i confini. …ab una parte Macugnagha ab alia alpis Carcofori... (FANTONI & RAGOZZI, 2007, Guida all’escursione). Quindi comprendeva tutto il vallone d’Egua a monte di Carcoforo (Figura 1).
All’epoca lo sfruttamento di tali alpeggi era appannaggio di un consorzio di cinque concessionari. Cinque anni dopo, però, fu sciolto e suddiviso in quattro parti. Dopo nuove suddivisioni, frazionamenti e accorpamenti, il dominio diretto passò alla famiglia PRETI di Boccioleto che, nel 1687, lo cedette ai conti Silvestro e Lorenzo OLIVIERI di Torino (FANTONI & RAGOZZI, 2007, Guida all’escursione).
Nel 1623 erano giunti in alta Val Sesia alcuni pastori di origine orobica, uno dei quali, certo …Joannes de Nanis Vallis Brembane territoris Civitatis Bergam… si era stanziato proprio nell’alpe d’Egua.
La valle era quindi molto frequentata, seppure nel periodo estivo. Le attività di pastorizia e casearia richiedevano la presenza di infrastrutture. Erano costruzioni per il ricovero degli animali (cassine, giacis), per la trasformazione dei prodotti caseari (casere) e per il soggiorno dei pastori (casoni), ampiamente citati negli atti notarili. Nei documenti cinquecenteschi era talora distinta anche la costruzione di piccole dimensioni che ospitava la stalla per le capre (FANTONI & RAGOZZI, 2007, Guida all’escursione).
Più o meno coeva è l’origine della comunità soprattutto Walser di Carcoforo. FANTONI (2007) ricorda che …a fine Trecento si realizzò, su beni del vescovo di Novara e di famiglie legate alla mensa vescovile, la colonizzazione multietnica di Carcoforo L’alpe Egua fu uno degli ultimi insediamenti e, soprattutto, dei più elevati in quota (1305 m) colonizzati da Walser e valsesiani, in alta val Sesia (FANTONI, 2007, p.15). Ancora, …tra 1558 e 1569, sono documentati 35 nuclei familiari a Carcoforo (corrispondenti a circa 200 abitanti)… (FANTONI, 2007, p. 16).
La concessione ai BERTOLINI potrebbe essere la più antica attestazione di attività mineraria nel territorio del Carcoforo.
Lungo il versante valsesianlo sono ricordate cinque miniere in prossimità dell’Alpe del Badile (Figura 4 e Figura 5) in valle Egua, nelle quali hanno lavorato fino a trenta minatori. 

La Crocetta

Carcoforo, provincia di Vercelli, Italia

Carcoforo, provincia di Vercelli, Italia

Bibliografia

DEL SOLDATO M. e ZANNI A. (1991). Oro, boschi, pascoli in Valle Anzasca. L’eco di un dissesto ecologico nel Settecento. Bollettino Storico per la Provincia di Novara. Soc. Storica Novarese, LXXXII, Novara
FANTONI, R. (2007). Le comunità di frontiera ecologica della Valsesia medievale. In R. FANTONI, e J. RAGOZZI (A cura di), La gestione delle risorse nelle comunità di frontiera ecologica. Allevamento e cerealicultura nella montagna valsesiana dal Medio Evo al nuovo Millennio. Carcoforo 11 e 12 agosto 2007. Gruppo Walser Carcoforo.
FANTONI, R. e RAGOZZI, J. (2007). La Valsesia: un laboratorio di cultura alpina. In R. FANTONI, e J. RAGOZZI (A cura di), La gestione delle risorse nelle comunità di frontiera ecologica. Allevamento e cerealicultura nella montagna valsesiana dal Medio Evo al nuovo Millennio. Carcoforo 11 e 12 agosto 2007. Prima edizione luglio 2007 Seconda edizione, ottobre 2007, p. 9-11. Gruppo Walser Carcoforo.
FONTANA, E. (1999). Alluvioni in Valsesia (dal Medioevo ei giorni nostri). Regione Piemonte, Quaderno 14. Torino, Centro Stampa della Regione Piemonte.
JERVIS, G. (1873). I Tesori sotterranei dell’Italia – Parte Prima – Regione delle Alpi. Roma – Torino – Firenze. Ermanno Loescher.
JERVIS, G. (1874). I Tesori sotterranei dell’Italia. Parte seconda. Regione dell’Appennino. Torino – Roma – Firenze, Ermanno Loescher.
JERVIS, G. (1881). Dell’oro in natura – La sua storia presso i popoli antichi e moderni. La sua distribuzione geografica. Le sue relazioni geologiche, mineralogiche ed economiche. Torino, E. Loescher.
RINOLDI, A. (2012). Valorizzazione geologico-ambientale, di tutela dell’antico polo estrattivo aurifero e del percorso storico da Carcoforo a Macugnaga Sentiero 117 -Carlo Genoni. Como, Alessandro Dominioni Editore.

Questo articolo fa parte di una serie di scritti presenti sul sito relativi all’oro, alla sua natura e presenza in Italia Settentrionale, con particolare riferimento ai giacimenti ed alle miniere della Valle Anzasca (VCO).

…In Macugnaga Valle Anzasca vi sono delle Bocche … d’oro e li loro Molini … lavorano quotidiana.te col Mercurio…

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