Gran parte dell’archeologia è fondata sulla definizione tipologica e artistica dei singoli manufatti. Ma è sempre più necessaria l’indicazione petrologica e geologica dei materiali naturali impiegati, al fine di comprenderne soprattutto la provenienza.
Dal ritrovamento fortuito di Giacomo Lena di una cippo a calotta con apice, inserito nell’orditura di un muro in località Pescoso del comune di Pescaglia, all’indagine patrologia per definirne una possibile area di reperimento del litotipo utilizzato per scolpirlo
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Gran parte dell’archeologia è fondata sulla definizione tipologica e artistica dei singoli manufatti. Ma è sempre più necessaria l’indicazione petrologica e geologica dei materiali naturali impiegati, al fine di comprenderne soprattutto la provenienza.
Dal ritrovamento fortuito di Giacomo Lena di una cippo a calotta con apice, inserito nell’orditura di un muro in località Pescoso del comune di Pescaglia, all’indagine patrologia per definirne una possibile area di reperimento del litotipo utilizzato per scolpirlo
Copertina – LUNAE, Base con dedica a LUNAE, in Marmo Bardiglio (I sec. aC) Reading Time: 8 minutes Prologo Si terrà oggi a Chiavari, presso il Museo Archeologico Nazionale (via Costaguta, civ. 4) una presentazione della mostra La Pietra di Luna, Il marmo di Luni e l’Impero romano, È ’l’evento culturale più significativo del momento.Ne […]
I marmi della Grecia. I marmi greci, materia, risorsa geologica, scultura, arte.
Una grande quantità di materiali. Dai marmi come definiti dalla geologia e petrografia, alle brecce. Tutti litotipi con caratteristiche particolari. Manufatti rimasti nella storia dell’arte e che hanno lasciato un segno profondo nella storia dell’arte di non solo greca.
Il fascino del Marmo, il Marmo classico Lunense o Apuano. Bianco e statuario. Ma quanti altri marmi. Il Marmo di Punta Bianca. E poi i non Marmi: le brecce, i calcari, le ofioliti, fino alla Pietra Paesina. Belli, lucidatili, lavorabili, originali, ornamentali, materie d’arte. Sono un’infinità. Talvolta piccoli giacimenti sfruttati in una sola cava. Ma ne restano i nomi evocativi e le opere.
Un unico capitello figurato nel chiostro dell’isola del Tino: un leoncino, poi una rosetta ed un fiore su lungo stelo in mezzo a fogliami. Un pezzo unico. Le analisi petrologiche hanno indicato che il capitello è stato realizzato da un blocco di marmo aprano. Un riuso? Un elemento realizzato sul posto? In realtà, non c’è grande impiego di marmo apuano sui monumenti dell’isola. Un’importazione?
Sono stati cercati confronti, ma…
Copertina – La vecchia cava di Rosso Levanto che si trova al di sotto del castello genovese e delle mura orientali della città, poco lontano dalla chiesa di Sant’Andrea. Foto MDS, 1982. Il marmo Rosso Levanto ed il magico splendore del Borgo Fra il XII° ed il XIII° la Liguria Orientale ha registrato un diffuso […]
Copertina: Particolare del mosaico policromo al centro del quale campeggia il volto di Oceano, dalla cui fluente barba di alghe nascono due piccoli delfini. Domus di Oceano. Ci sono molte parole per descrivere il lavoro condensato da Lucia GERVASINI e Silvia LANDI in quest’opera su Luni, ma quella più adatta è “accuratezza”. Accuratezza a tutto tondo, applicata in ogni […]