San Lorenzo de Carpiono… (I)

Copertina

Copertina – Andreas CELLARIUS, …Harmonia macrocosmica seu atlas universalis et novus, totius universi creati cosmographiam generalem, et novam exhibens… (da Wikipedia.org)

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San Lorenzo de Carpiono

Nel 1934 DE ANGELIS D’OSSAT ha descritto, e disegnato (Figura 5), i resti della chiesa dedicata a San Lorenzo (Figura 16 e Figura 17) ai Monti. Lo ha fatto riprendendo il riscontro documentale più antico ricordato dal FORMENTINI (1904). Il riferimento è al 1297 ed è conservato nei Registri Vaticani delle Decime di quell’anno. Il FORMENTINI (1904) ricorda anche una precedente citazione, contenuta in atti dell’Archivio Vescovile di Sarzana e relativa al 1100 (CABANO, 2022-2023). Ma come si sa, molto spesso se non praticamente sempre, sotto le strutture dei secoli XI -XII ci sono resti più antichi. E da alcuni particolari costruttivi il DE ANGELIS D’OSSAT (1934) ha ipotizzato una prima fondazione al X secolo.
Seppure senza precisa datazione, la Chiesa de Carpiono è annotata fra le dipendenze della pieve di Trebiano (FORMENTINI, 1904). Il de Carpiono, riferito all’edificio sacro, conferma l’originalità ed antichità (almeno al XIII secolo) del toponimo, rispetto all’attuale Caprione.
Osservazione ed indicazione estremamente importante è che l’edificio sia stato …orientato secondo le esigenze liturgiche… (DE ANGELIS D’OSSAT, 1934), al di là delle speculazioni archeoastronomiche più o meno confortate da una ricerca caparbia e pervicace di supporti.

San Lorenzo de Carpiono, il degrado

Dal XIV-XV secolo la chiesa è in abbandono e, da lungo tempo, avviluppata dalla vegetazione. Nel 1904 l’edificio era ridotto allo stato di rudere (Figura 6, Figura 7, Figura 8Figura 9).
Le condizioni sono precipitate nel 2021 con conseguente necessità di un’ordinanza urgente del Comune di Lerici per limitare la frequentazione sia dell’edificio che degli immediati dintorni (COGGIO, 2021).

A giustificare la conservazione, seppure parziale, dell’edificio sono i contrafforti dell’abside (Figura 10, Figura 11 e Figura 12) …ottenuti col situare opportunamente il campanile da un lato (Figura 13Figura 14 e Figura 15) ed un robusto ingrosso della muratura dall’altro; tale rinforzo non è ottenuto con lesene o con pilastri come avverrà nell’architettura romanica. Questi provvedimenti di ordine statico hanno determinato il sussistere in ottimo stato di conservazione di tutta la parte absidale, che è l’unica che abbia resistito alle distruzioni degli uomini e del tempo; mentre invece è naturalmente la più soggetta a lesionarsi ed a cadere… (DE ANGELIS D’OSSAT, 1934). Da menzionare sono poi gli affreschi dell’abside, seppure ormai ridotti a scialbi ricordi…
Lo stato di degrado delle murature è evidente e progressivo tanto che nel 2023 fu inoltrata una denuncia poiché l’Associazione Enrico Calzolari pro Monte Caprione, cui era …stata affidata la cura del delicato sito… (RE, 2023), aveva individuato un leccio addossato ai ruderi parzialmente tagliato che risultava pericolante e pericoloso.

Monte Caprione e le risorse geologiche

Una delle prime citazioni del toponimo Caprione si trova nella Relatione degli Ill.mmi della m. da farsi al Collegio Ill.mo supra la supplica del maestro Gio: Morello, li 1626 a 6 luglio (DEL SOLDATO e PINTUS, 1985). In pratica, il MORELLO richiedeva al Senato genovese la concessione per aprire una serie di cave fra la Palmaria-Lerici e Sestri Ponente. Una di queste era proprio …nelle montagne di Caprione a Lerice di portasanta come l’antico di Roma, bianco, rosso, e di molti altri colori… (DEL SOLDATO e PINTUS, 1985, p. 11). Si tratta, probabilmente, della medesima cava che riprenderà TARGIONI TOZZETTI (1774), ricordando che …Nel medesimo Monte Caprione è una Cava di Marmo, che somiglia l’antico detto Porta Santa (Figura 1) con macchie bianche, rosse, e di altri colori. Leggo altresì che una sorta di bellissimo Marmo simile al Porfido, si cava nello stesso Monte di Caprione dirimpetto a Sarzana, di cui si formano bellissime Colonne, otto delle quali (Figura 23) si vedono nella Parrocchiale di S. Michele di Trebiano, che fanno una vaghissima e nobile prospettiva… (TARGIONI TOZZETTI, 1774, p. 294).
Il medesimo argomento è ripreso una ventina d’anni dopo dallo SPADONI (1793) che, oltre ad una non meglio identificata miniera di manganese, ricorda che …Abbandonata non meno è la cava d’un marmo pavonazzo scuro che giace sotto quel castelluccio (Figura 2), di cui vi sono nella Chiesa parrocchiale otto colonne non molto alte, che sostentano la navata di mezzo (Figura 23). Queste per mancare affatto di onde, di macchie, di spruzzi, al primo scontro degli occhi sembran di porfido, quantunque pulite non sieno e lustrate a perfezione. Io non avea mai veduto marmo siffatto, e posso assicurarvi che nel suo genere è bello assai, non che di vaga e nobile prospettiva. Quindi secondo me meriterebbe tutta l’attenzione de Genovesi, i quali soglion fare d’anno in anno considerabile consumo di pietre da lavoro ne’ palagi, ne’ tempi, ed in tante fabbriche pubbliche e private. Altro vestigio di petriera apparisce in monte Caprione sotto la Chiesa di S. Lorenzo. Anzi di là traeasi un marmo coveniente appieno col Portovenere, eccetto nel giallo ch’è più languido; com’ebbi a convincermene su due ben alte e grosse colonne d’un sol pezzo, che si veggono nell’altar maggiore dell’Oratorio di Santa Croce in Sarzana.… (SPADONI, 1793, pp. 154-155).
A proposito del manganese, è noto il riconoscimento di …piccole masse od arnioni disseminati in uno scisto calcareo-argilloso, coperto dal terreno vegetale, presso la casa detta la Stagiola, sul pendio meridionale del monte, su cui sorge il villaggio di Trebiano… (BARELLI, 1805; DEL SOLDATO, PINTUS e FUFFARDI, 1984). Ma il ritrovamento non suscitò interesse economico a causa della maggiore ricchezza di quelli di Arcola (Figura 3) e Pignone (Figura 4).

Carpione o Caprione nelle carte francesi

Si ratta della toponomastica trasferita nei piani catastali, particellari, rilevati dai tecnici francesi.
Il …Tableau d’Assemblage du Plan cadastral parcellaire de la Commune de Tribiano. Canton de Lerici. Arrondissement de la Spezia. Département des Apennins. Terminé sur le terrein le 4 Juin 1812 sous l’Administration de M.r M.e Duval Préfet, M.r Poli Maire et…. Rappresenta il quadro d’unione (Figura 27) delle tavole relative alla comunità di Trebiano, realizzate durante l’Amministrazione del Prefetto (DUVAL), del Sindaco (POLI), sotto la direzione del Sig. SAPORITI, verificato dell’Ing. NAYLIES e disegnato dal Geometra di Prima Classe GNONE.
In particolare, la tavola indica in maniera specifica la Section C. de Carpione, due volte il Ravil (cioè forra, valle o alveo) de Carpione e, soprattutto, il Mont Carpione. È evidente come il toponimo Carpione fosse ancora ricorrente nella cultura materiale locale ed in uso corrente all’epoca. Infine, seppure senza dedicazione, è cartografia la chiesa di San Lorenzo (Figura 28).
Ci sono, poi, le tavole particolari. Così la …
Section C. de Carpione. En une Feuille. Levée par M.r Gnone Géomètre de 1ere Classe… (Figura 29). Seppure non datata è riferibile al 1812. Qui l’unico riferimento al toponimo Carpione è il Ravil (Figura 30).

immagine citata nel testo

Figura 21 – Ricostruzione del funzionamento di una macina a remo (dis. Luca ROLLERI, da RE, 2022).
Ad una decina di metri dal tetralite, di un manufatto litico, quasi sicuramente una macina a mano, recante un ampio solco a forma di arco di cerchio con una piccola scanalatura, che favoriva l’uscita del prodotto macinato (farina? olio?), ed i resti di una sede centrale che costituiva il centro ideale dell’arco, sulla quale era imperniata la pietra superiore della macina, pietra che risulta però mancante… (VENEZIANO, 2016).

Una volta Caprione sulla cartografia storica. Per una situazione particolare

Per quanto noto, il termine Caprione, lo troviamo una sola volta nella cartografia storica conservata presso l’Archivio di Stato di Genova. Si tratta della tavola relativa ad un doppio intervento idraulico da eseguirsi (o eseguito) nella pianura del fiume Magra, alla base del monte (definito) Caprione (Figura 31).
La sequenza temporale delle due tavole non è molto chiara. Tuttavia, dalla tavola superiore sembrerebbero decisi un paio di interventi a protezione della Tenuta dell’Ecc.ma Camera, posta fra la radice del Monte Caprione, il corso del Canale del Marzo e l’alveo del Magra. Sarebbero previsti due argini …A. palificata doppia da farsi al sbocco del canale del Marso… e …B. palificata semplice… (Figura 32)
L’idea era quella di mettere in sicurezza i terreni presenti e recuperare anche quelli a monte della line gialla tratteggiata. …La linea gialla forma il circondario delle terre spettanti alla Camera Ecc.ma comprese quelle state asportate dal fiume Magra. Il verde indica i terreni ancora in essere
Ma qualcosa non pare abbia funzionato.
La lettura della tavola inferiore (Figura 33) sembra rappresentare il risultato di un evento alluvionale successivo all’intervento previsto sopra, ma che ha interessato la Tenuta dell’Ecc.ma Camera.
L’area indicata come Tenuta della Camera Ecc.ma sarebbe stata inondata entrando l’acqua fra i punti A. e B. che indicano …AB. Bocca del canale gia formato larga palmi 2400- per la quale si deve il Fiume introdurre, essendo questa di fronte al nuovo corso… La piena sarebbe penetrata nei terreni coltivati fino al canale del Marzo, progredendo da San Genesio, fino alla Tenuta.
A questo punto veniva proposta una seconda soluzione. La realizzazione di una nuova palificata nel punto B. in prossimità della strada di Lerici, in modo da indurre l’alveo a riprendere l’ansa, seppure più ristretta, ma che lo allontanava dalla Tenuta. 
Dal confronto delle due tavole, appare evidente come l’area a valle della casa colonica sia stata inondata e danneggiata.

Dalle carte francesi emergono particolari carsici

La “Section A de Cerri. En une Feuille. Levée par M.r Bergonzi Géomètre Secondaire”, coeva con le precedenti tavole catastali, evidenzia una molto particolare situazione idraulica (Figura 34).Si tratta di un il fitto intreccio di alvei più o meno convergenti, posti in una ristretta area in prossimità di un piccolo abitato poco distante da Cerri (Figura 35 e Figura 36). È una situazione non comune di pattern centripeto, indotta dall’interazione fra carsico superficiale ed ipogeo. 
Una morfologia tipica delle aree carsiche è la dolina rappresentata dall’andamento delle particelle della viabilità rappresentate sulla
Section B de Tribiano. En une Feuille. Levée par M.r M.r Gnone Géomètre de p.re Classe & Bergonzi 2re” (Figura 37).
Ê Interessante l’ampia morfologia cha ha, evidentemente, condizionato anche l’andamento dei mappali con confini ed andamenti arrotondati. Visti poi nel loro complesso disegnano una forma sub-circolare, a ferro di cavallo, assimilabile ad una grande dolina relitta (Figura 38 e Figura 39). Si tratta di una dolina in fase di distruzione per azione erosiva. Un esempio analogo è la dolina relitta di Pettigora (Figura 40), a Casale di Pignone (DEL SOLADATO, 2015).

La curiosa conferma sono il paio di piccoli alvei che nascono nelle vicinanze ma si allontanano e non confluiscono nella struttura circolare.
Maggiore evidenza sulla forma della struttura carsica viene dalla parzialmente perimetrazione delle due strade, il Chemin Bologna (toponimo ripetuto due volte) ed un vago Chemin.
La struttura carsica potrebbe anche non essere l’unica…

San Lorenzo de Carpiono: vincolo e futuro

Sulla base del resoconto alla visita di DE ANGELIS D’OSSAT (1934), la Chiesa di S. Lorenzo ai Monti di Lerici (ruderi sec. XI-XII) è stata assoggettata a vincolo del Ministero della Educazione Nazionale del 4 febbraio 1937, aggiornato nell’agosto 2006.
Ma continuarono il disinteresse, l’abbandono e l’oblio, almeno fino alla riscoperta del luogo in seguito alla rivelazione  della Farfalla di Luce.

Così, nel 2023 fu pensato e previsto un progetto “preliminare di rivitalizzazione, da realizzare attraverso nuova architettura”, per la chiesa di San Lorenzo di Monti dall’architetto Joshua PAGANO, per conto dell’Associazione Culturale Pro Monte Caprione. Il progettista immaginava un intervento di restauro e il recupero dei ruderi (Figura 24), finalizzato ad un utilizzo istituzionale, come struttura di accoglienza turistica, punto informativo e luogo per attività educative (COGGIO, 2023).

Il castello del Caprione e…

Un’altra storia relativa al Monte Carpione (e soprattutto alla riproposizione del toponimo) è quella raccontata dal REPETTI nel 1835.
A coloro cui importasse di conoscere chi fossero cotesti supposti signori feudali del castello di Livorno, rammenterò la lite con tanto freno agitata fra Andrea Vesc. di Luni (attestato nel 1124 e nel 1126) e le quattro linee di marchesi discesi dal nominalo Oberto conte del Palazzo, lite insorta a cagione di un fortilizio stato eretto da quei feudatarii sopra il monte Caprione (promontorio di Capo-Corvo)…(REPETTI, 1841, p. 719). Ed Ancora, chiarisce meglio, che …Nuove rappresaglie soffrirono nel secolo XII i vescovi di Luni per parte de’ più potenti dinasti della Lunigiana. Dico dei marchesi Malaspina, che arbitrariamente nel 1134 avevano fabbricato un fortilizio nel monte Caprione, posto sopra il paese di Amelia (Figura 18), nei possessi e giurisdizione della chiesa di Luni. Per la quale aggressione fu portata la causa davanti ai consoli Treguani di Lucca nella chiesa di S. Alessandro; la quale vertenza fornisce un altro indizio confacente atto a confermare la supremazia del governo lucchese sopra la Lunigiana… (REPETTI, 1841, p. 949).

…la macina a remo

C’è poi una, particolare, macina a certificare presenze ed attività agricole nella zona di San Lorenzo. Si tratta di un masso con un evidente solco ad andamento curvo, interpretato come una macina a remo (REDAZIONALE, s.d.; Figura 19). È stato il ritrovamento, …ad una decina di metri dal tetralite, di un manufatto litico, quasi sicuramente una macina a mano, recante un ampio solco a forma di arco di cerchio con una piccola scanalatura, che favoriva l’uscita del prodotto macinato (farina? olio?), ed i resti di una sede centrale che costituiva il centro ideale dell’arco, sulla quale era imperniata la pietra superiore della macina, pietra che risulta però mancante… (VENEZIANO, 2016).
Quindi un manufatto particolare costituito da una ruota lapidea mossa, lungo un breve solco, mediante un palo incastrato in essa ed inchiavardato in un punto esterno (Figura 19, Figura 20 e Figura 21).
Il seggio della macina in pietra presenta analogia, per tipo e collegamento ad un edificio sacro, con un esemplare che si trova presso l’isola del Tino (Figura 22). Altri manufatti analoghi si trovano, uno a Barbazzano ed uno a Narbostro. Quest’ultimo esemplare è più piccolo degli altri e, diversamente, ricavato in una vena di roccia affiorante.

Pantheon, Piazza della Rotonda, Roma, città metropolitana di Roma Capitale 00186, Italia Palau, provincia di Sassari, Italia Parco Gallipoli - Cognato, Accettura, provincia di Matera 75011, Italia

Grianan of Aileach (Grianán Ailigh), Burt, Burt, Donegal F93, Irlanda

Abu Simbel, West Bank of Lake Nasser, Abu Simbel, Abu Simbel, Governatorato di Assuan 81, Egitto Stonehenge, Off A344 Rd, Salisbury, Inghilterra SP4 7DD, Regno Unito

Casale, Pignone, provincia della Spezia, Italia

Cerri, Arcola, provincia della Spezia, Italia

Arcola, provincia della Spezia, Italia

Casale, Pignone, provincia della Spezia, Italia

Sarzana, provincia della Spezia, Italia

Trebiano, Arcola, provincia della Spezia 19021, Italia

San Lorenzo ai Monti, Lerici, provincia della Spezia, Italia

Ameglia, provincia della Spezia, Italia

Montemarcello, provincia della Spezia, Italia

immagine citata nel testo
Figura - Il Brigantino a Palo CARPIONE, veliero oceanico per antonomasia delle marinerie liguri (Bernardo Ratti)

Note di aggiornamento

2024.11.17

L’amico Bernardo RATTI ha fatto una precisazione interessante. Innanzitutto conferma che, da sempre, il toponimo utilizzato dalla popolazione sia Carpione… specialmente dagli abitanti dello stesso, della Serra, di Montemarcello, ecc..
Inoltre ricorda che, nell’800 Lerici aveva una delle marinerie commerciali più importanti d’Europa, con centinaia di velieri oceanici. Uno di questi, un Brigantino a Palo, veliero oceanico per antonomasia delle marinerie liguri, si chiamava “Carpione”.

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Riferimenti Cartografici

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Archivio di Stato di Genova1: “Tableau d’Assemblage du Plan cadastral parcellaire de la Commune de Tribiano. Canton de Lerici. Arrondissement de la Spezia. Département des Apennins. Terminé sur le terrein le 4 Juin 1812 sous l’Administration de M.r M.e Duval Préfet, M.r Poli Maire et…” – fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, complesso documentario – Catasti, catasto napoleonico, Dipartimento degli Appennini, Circondario di La Spezia, Cantone di Lerici, Trebiano.

Archivio di Stato di Genova4: “Section C de Carpione. En une Feuille. Levée par M.r Gnone Géomètre de 1ere Classe” (ca. 1812) – fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, complesso documentario – Catasti, catasto napoleonico, Dipartimento degli Appennini, Circondario di La Spezia, Cantone di Lerici, Trebiano.

Archivio di Stato di Genova – 35: Tipo dimostrativo delle terre del Canal del Marzo sul fiume Magra spettanti all’Eccellentissima Camera [sec. XVII seconda metà] – fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, complesso documentario – Fondi cartografici originari, fondo – Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Miscellanea di carte non riconducibili all’ordinamento originario.

Archivio di Stato di Genova – 2: “Section A de Cerri. En une Feuille. Levée par M.r Bergonzi Géomètre Secondaire” (ca. 1812) – fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, complesso documentario – Catasti, catasto napoleonico, Dipartimento degli Appennini, Circondario di La Spezia, Cantone di Lerici, Trebiano.

Archivio di Stato di Genova – 3: “Section B de Tribiano. En une Feuille. Levée par M.r M.r Gnone Géomètre de p.re Classe & Bergonzi 2re (ca. 1812) – fondo – Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Genova, complesso documentario – Catasti, catasto napoleonico, Dipartimento degli Appennini, Circondario di La Spezia, Cantone di Lerici, Trebiano.

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