L’oratorio dei Disciplinati di Framura (SP): analisi petrologica del portale lapideo

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Copertina: particolare del sovrapporta a sbalzo dell’Oratorio dei Disciplinati di Framura

Prologo

Nel febbraio del 2016 è sorto il problema di quale fosse la natura del lapideo impiegato per la manifattura del portale all’ingrasso dell’Oratorio dei Disciplinanti (Figura 1).
Siamo in frazione Costa di Framura. L’edificio si trova in prossimità della Pieve di San Martino e della prospiciente torre. In realtà è stato costruito su un terrazzamento artificiale, antropico, incipiente sull’acclive versante che degrada al mare.
L’Oratorio, oggi sconsacrato, è stato costruito prima della fine del Cinquecento e ricostruito immediatamente prima del 1650. Il momento di realizzazione e messa in posto del portale lapideo non è precisato.
È composto da quattro elementi: un sovrapporta liscio a sbalzo, un architrave scolpito e due stipiti anch’essi scolpiti.

L’analisi sulle strutture è stata eseguita per via speditiva e, naturalmente, non distruttiva.
È stata prevalente una dettagliata analisi macroscopica, cui è seguito il confronto con i lapidei di altri manufatti analoghi, presenti nel Tigullio. Tale confronto ha avuto lo scopo di accertare, per quanto possibile, le caratteristiche (analogie e differenze naturali) delle pietre utilizzate. In questa fase i confronti sono risultati fondamentali.
Decisivo è stato, poi, il fortuito reperimento di un minuscolo frammento, distaccatosi dal manufatto per azione meccanica naturale. Su di esso è stata eseguita un’analisi microscopica, seppure del tutto preliminare, che ha portato ulteriori elementi di valutazione. In realtà non è stato possibile risalire al punto esatto di distacco, ma le probabilità che quel frammento potesse provenire da un differente contesto sono apparse francamente ridotte. 

Il portale dell’Oratorio dei Disciplinati

Dal primo esame macroscopico esteso a tutto il portale è emersa la netta differenziazione dello stato conservativo fra l’elemento definito soprapporta e le altre parti: l’architrave ed i due stipiti.
Il sovrapporta è un monolito in forma molto semplice e lineare. Appare il componente alterato, consunto ed eroso in maniera più evidente e profonda (Figura 2 e Figura 3) rispetto agli altri elementi.
L’esposizione agli atmosferili ed all’azione diretta ed aggressiva dell’aria salmastra, soprattutto in occasione delle mareggiate, ha messo in luce i fitti piani di fissilità del sovrapporta. Talefissilità si evidenzia particolarmente in corrispondenza dei punti maggiormente esposti in conseguenza a piccole rotture meccaniche subite. Lo spigolo destro (Figura 2) e le due rotture mediane (Figura 3).
Dette caratteristiche consentono di classificare la roccia da cui è stato ricavato il sovrapporta come un trave in massello di ardesia.

L’alterazione subita dal lapideo

Conseguentemente, la risposta più spinta all’alterazione del sovrapporta consente di ipotizzare differenti situazioni potenzialmente subite da questo elemento architettonico rispetto agli altri costituenti del portale s.s.:

  1. premessa l’analoga orientazione di tutti e quattro gli elementi costituenti il portale, il sovrapporta sarebbe stato esposto per maggior tempo agli atmosferili, consentendo di ipotizzarne una messa in posto antecedente rispetto al portale s.s. (stipiti ed architrave);
  2. a partià di epoca di messa in posto, il sovrapporta sarebbe stato realizzato con materiale differente ed in particolare più fragile rispetto al portale s.s. (stipiti ed architrave), ipotesi che le analisi eseguite sembrano rendere meno realistica;
  3. infine, il sovrapporta potrebbe rappresentare il riuso di un manufatto antecedente.

La rispondenza ad una o all’altra delle ipotesi diviene conseguenza dell’analisi specifica esperita sul portale s.s.
In particolare, l’analisi macroscopica evidenzia un discreto stato di conservazione del portale soprattutto in considerazione dell’aggressione indotta dagli atmosferili e dall’aria salmastra.
Conseguentemente sembrerebbe più attendibile la posa in opera dell’insieme stipiti ed architrave all’atto della ricostruzione seicentesca dell’edificio, piuttosto che preesistente, a meno di differente attestazione in funzione iconografica, o il riuso del sovrapporta.

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Framura. Particolare della tavola rilevata da Matteo Vinzoni per il Commissariato della Sanità di Bonasola (sec.XVIII metà circa), conservata presso l’ Archivio di Stato di Genova,

L’indagine petrologia

Un attento esame macroscopico ha consentito di riscontrare tracce di interventi successivi alla messa in opera. Ad esempio sono ancora presenti minute tracce di malta (copertina) e di vernice (Figura 4) successivamente rimossa. Non sono da escludere anche occasionali pulizie.
La vernice verde, analoga a quella del portoncino, è la testimonianza di un intervento estemporaneo, successivo. Fortunatamente è stata rimossa (seppure in maniera approssimativa).
Relativamente alle caratteristiche intrinseche del materiale lapideo, l’analisi macroscopica ha rivelato la presenza di lineamenti complanari subconcordanti con le facce maggiori delle lastre in massello (stipiti). Sovente sono sottolineati da riempimenti, fini, di carbonati secondari, di neoformazione. Le lineazioni rappresentano la fissilità intrinseca e caratteristica del materiale (Figura 5).
Altrove si riscontrano testimoni della originaria colorazione molto scura della pietra, relegati nelle anse più  interne degli ornati (Figura 6), lievemente meno esposte all’alterazione.

L’analisi microscopica condotta sul minutissimo frammento distaccatosi accidentalmente e rinvenuto a terra (Figura 7) conferma sostanzialmente la fissilità della roccia, manifestandone l’andamento a lievi ondulazioni (Figura 8). È evidente quanto questa peculiarità sia riconducibile al caratteristico spacco dell’ardesia ligure orientale, sfruttato da sempre.

Conclusioni

Le analisi macroscopiche e microscopiche eseguite hanno consentito di concludere che il materiale lapideo impiegato per la realizzazione del portale dell’Oratorio dei Disciplinanti in località Costa di Framura è ardesia del Tigullio.
In particolare, è da sottolineare il differente stato di conservazione del sovrapporta (più alterato) rispetto al portale s.s. (stipiti e architrave) che porterebbe a considerare una messa in opera differenziata nel tempo. Sarebbe stata precedente rispetto agli elementi costituenti il portale (architrave e stipiti). Questi manifestano, infatti, uno stato generale di conservazione migliore.
In alternativa si potrebbe pensare al riuso di una lastra o di un manufatto precedente, ma posto in opera in concomitanza del portale s.s..

Non sono da escludere interventi tardi al portale, magari ritenuti protettivi. Si tratta della verniciatura operata in epoca imprecisata, e successivamente rimossa, come attesterebbero le minutissime tracce di vernice verdastra rinvenute sullo stipite destro (Figura 4) del portale.
Coeve alla posa in opera sarebbero invece le tracce di malta presenti soprattutto nelle giunture fra architrave e stipiti
Successivamente all’esame macroscopico del portale dell’Oratorio di Framura sono state eseguite analoghe osservazioni su alcuni portali ed elementi architettonici realizzati sicuramente in ardesia del Tigullio e presenti a Sestri Levante Figura 9), Lavagna e San Salvatore dei Fieschi. Tali osservazioni, eseguite soprattutto in corrispondenza di porzioni esposte dei manufatti, hanno confermato un’analogia formale con quelle eseguite sul portale di Framura.

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Note di aggiornamento

2021.02.12
Nell’immagine, la localizzazione dell’Oratorio dei Disciplinati di Costa di Framura riportata sulla tavola del Commissariato di Sanità di Matteo Vinzoni della seconda metà del Settecento

Bibliografia

DEL SOLDATO M. e PINTUS S. (1985). Studio geologico-storico delle attività e delle tesniche estrattive della Liguria Orientale. Memorie dell’Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini, vol. XLV-XLVII (1975-1977). La Spezia.
DEL SOLDATO M. (1987). Ardesia in natura. In: AA. Vari (1987), oro di Liguria – L’ardesia: storia, lavorazione, arte.Centro Studi Chiavari. Chiavari. Ed. Sagno.
MOLINARI, A. (2015). Costa. l’ex Oratorio dei Disciplinanti. In Framura un’antica terra ligure all’ombra della Torre di San Martino. Genova.

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