Campi Flegrei (Pozzuoli): duemila anni di “vigile attesa”

Copertina

CopertinaIl Serapeo di Pozzuoli, da Le Antichità di Pozzuoli, Baia e Cuma incise in rame e pubblicate da Filippo MORGHEN a Napoli nel 1769 (da finarte.it).
Didascalia originale: …A sua Ecc. la Vicecontessa Guglielmina Glenorchi.
Veduta a Ponente degli avanzi d’un insigne edificio in Pozzuoli da molti creduto il Tempio di Serapide, in cui A. Piazza lastricata di Bianchi marmi; B. canale in ogn’intorno per ricevere l’acque piovane e dirigerle fuori l’Edificio; C. Stanze Sacerdotali incrostate di scelti marmi; D. Stanza di Bagni espiatorj; E. Tempio Monoptero Sacro a Serapide; F. quattro scalinate per ascendervi; G. Atrio Tetrastilo che introduce in altra fabrica; H. Varj piedistili per Simulacri diversi; I. Anelli di Bronzo per legarvi le Vittime…

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Caldera vulcanica e bradisismo

In vulcanologia la caldera, rappresenta in generale una depressione sub-circolare o ellittica, originata dallo sprofondamento, conseguente allo svuotamento (eruzione), della camera magmatica di un apparato vulcanico (DE NATALE, et al., 2016).
Sono caldere famose quella di Yellowstone (Wyoming, USA; Figura 1), quella del Pinatubo Taal (presso Manila nelle Filippine; Figura 2), quella di Tambora (Isole della Sonda, Indonesia; Figura 3) o quelle sommerse di Santorini (Grecia; Figura 4) e del Krakatoa (Indonesia; Figura 5).
In Italia sono note quella di Somma-Vesuvio (Monte Somma; Figura 6) e, soprattutto, quella dei Campi Flegrei (Pozzuoli, Napoli; Figura 7).
La caldera dei Campi Flegrei (Figura 7) è attiva e caratterizzata da una storia, riconosciuta, molto antica e dal fenomeno del bradisismo. In particolare, si tratta di una deformazione del suolo che …avviene con modalità diverse nel tempo, portando sia al sollevamento che alla subsidenza dell’area interessata… (SANSIVERO, s.d.).  Le fasi di abbassamento sono lente, mentre quelle di sollevamento appaiono più rapide ed accompagnate da terremoti superficiali a bassa magnitudo.
In altre parti del mondo ed in analoghe caldere vulcaniche, il fenomeno è noto anche come risorgenza calderica.
Fra 5.500 e 3.800 anni fa sarebbero documentate una serie di manifestazioni esplosive ed effusive che determinarono la forma del territorio Flegreo come lo conosciamo oggi.
Si formarono vari crateri …il Lago d’Averno, la solfatara (Figura 8, Figura 9 e Figura 10), gli Astroni, Cigliano, la Fossa Lupara, Nisida e la conformazione attuale di Agnano… (Archeoflegrei, 2022), del quale ultimo sono ricordate le …falde fumanti… nel 1794 (GAZOLA, 1794). Ma anche i vulcani di Monte Barbaro (l’antico Monte Guaro), il Monte Nuovo (1538), il vulcano di Cannito, il cui fondo è occupato dal lago omonimo (o Lago d’Averno) e probabilmente il Miseno (JERVIS, 1874, p. 562). E la sequenza non si arresta

La solfatara di Pozzuoli

La solfatara di Pozzuoli (il Forum Vulcani di STRABONE) è un antico cratere vulcanico quiescente (Figura 11 e Figura 12), poiché l’ultima eruzione sarebbe avvenuta nel 1198. Tuttavia, manifesta un’intensa attività fumarolica, con emissione di anidride solforosa (Figura 13, Figura 14 e Figura 15), elevata temperatura del suolo, ebollizioni (Figura 16 e Figura 17) e getti di fango bollente. Elementi questi che sono tenuti costantemente sotto controllo nella Bocca Grande e nella Bocca Nuova monitorandone temperatura, composizione chimica e flusso di anidride carbonica (GUARDASCIONE, 2018).
L’’attività della solfatara è nota da almeno un paio di millenni. …Qui i poeti favoleggiarono aver avuto luogo il combattimento dei Giganti con Ercole, in seguito al quale i Giganti furono vinti e fulminati, mentre le loro ferite prudussero i numerosi bollori di acqua gassosa che per molti secoli vi esistevano in vari punti… (JERVIS, 1874, p.562; Figura 29).
Comunque, già in epoca tardo repubblicana si resero necessari i primi interventi di protezione dell’area flegrea (o di parte di essa). Così Giulio Cesare (Figura 18), nel 59 a.C., e poi Agrippa (Figura 19), nel 37-36 a.C., realizzarono opere di salvaguardia dalle ingressioni marine, indotte dai periodi di subsidenza, nel lago Lucrino (Portus Iulius) che minacciavano l’ostricoltura (Archeoflegrei, 2022). Ed ancora nel 139 d.C. quando Antonino Pio (Figura 28) …restaurò o ricostruì (restituit) la famosa opus pilarum, ossia i pilastri monumentali che si ergevano nel porto di Puteoli, crollati per la forza del mare (vi maris conlapsum)… (GUIDOBONI, 2020). 

La vivacità della solfatara è tutt’ora ben evidente. Ad esempio, durante la crisi del 2024, lo sciame sismico cominciato alle 19.51 del 20 maggio e conclusosi 31 minuti dopo la mezzanotte seguente, ha fatto registrare il picco di intensità sismica in 4.4 Richter, con epicentro posto proprio all’interno della solfatara a una profondità di 2.6 km (RICCIO, 2024). Piu vicino a noi, fra il 17 e il 23 marzo di quest’anno, i Campi Flegrei hanno registrato almeno 42 terremoti, la cui magnitudo massima ha raggiunto 1.7, ma una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo, senza variazioni significative di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale ( (REDAZIONALE, 2025).

Il Sarapeo e i litodomi

Il Serapeo è quanto rimane di un mercato romano di I-II secolo D.C., localizzato in prossimità del porto di Pozzuoli (Figura 20).
Sul luogo, nel Settecento, spuntavano dal suolo tre colonne in marmo cipollino (Figura 21 e Figura 22). Carlo III di Borbone, incuriosito, …ordinò uno scavo archeologico e, al di sotto di molti metri di residui marini, fu dissotterrato il cosiddetto Tempio di Serapide, che, nel corso dei secoli, è diventato il simbolo del bradisismo flegreo. Numerose, infatti, sono le immagini che lo ritraggono ora semi-sommerso dal livello del mare, ora completamente all’asciutto… (Parco Archeologico Campi Flegrei).
Il nome del monumento fu conseguente al ritrovamento di una statua del dio egizio Serapide (Figura 23), omaggio alla colonia di Alessandrini presente a Puteoli, ed oggi conservata al Museo Nazionale di Napoli (Figura 23). L’entusiasmo della scoperta, fece interpretare il sito come un serapeion (ZANNONI, 1826), ma fu poi accertato non trattarsi di un tempio, ma bensì di un pubblico mercato di commestibili della città romana, un macellum.
Come parte della città di Pozzuoli, il Serapeo è stato, ed è, soggetto al bradisismo. Ma qui si realizza una situazione particolare.
Sulle tre colonne ancora presenti ed in condizioni originali, si trovano i fori prodotti dai litodomi. Si tratta di molluschi marini (Figura 24) che vivono nella fascia intertidale, cioè tra la bassa e l’alta marea. I fori prodotti dai litodomi nel tempo (Figura 21 e Figura 22), quindi, sono indicativi del livello marino del passato (SAVI, 1838, p.67). La datazione di questi fori ha consentito di ricostruire le oscillazioni del livello medio marino indotte dal sollevamento o abbassamento del suolo di Pozzuoli causato del Bradisismo.

immagine citata nel testo

Figura 27 – Schema interpretativo del sistema di convogliamento del magma e delle strutture del sottosuolo dei Campi Flegrei secondo il modello 3D MT di ISAIA, et al., 2025

Sollevamento e subsidenza a Pozzuoli

Secondo le valutazioni dell’Osservatorio Vesuviano (SANSIVERO, s.d.) il suolo del Serapeo sarebbe sprofondato dai quasi 4 m s.l.m dell’epoca di sua costruzione, ai -8 m s.l.m della metà del XIII secolo. In seguito, il suolo sarebbe risalito fino agli originali 4 m s.l.m. del 1538. In quell’epoca si sarebbe generato il cono di tufo del Monte Nuovo, in seguito ad un’eruzione preannunciata da importanti fenomeni precursori (sismicità, sollevamenti del suolo nell’area del cratere in formazione, degassamento; PILLA, 1846, p.160), durati una settimana e dominati da esplosioni freatomagmatiche, con generazione di correnti piroclastiche e depositi da caduta. Fenomeni, all’epoca, documentati da autori contemporanei (Figura 25).
Poi, si è riattivato il fenomeno della subsidenza, fino al 1970 circa. Alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, la velocità media di abbassamento del suolo è stata definita in 1,5 cm/anno.
In seguito, …negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso l’area flegrea, e l’abitato di Pozzuoli in particolare, sono stati interessati da un repentino sollevamento del suolo che ha portato quest’ultimo ad un livello complessivamente più alto di circa 3.5 m e causato numerosi terremoti, con gravi danni agli edifici. La distribuzione areale del recente sollevamento vede il massimo valore nella zona del Porto di Pozzuoli (Rione Terra), con decrescita radiale verso i bordi della caldera…. (SANSIVERO, s.d.).
Nel 1968 fu decretata l’evacuazione del Rione Terra (Figura 26). …Nei primi mesi del 1970 vennero segnalate numerose lesioni in alcuni edifici del centro storico di Pozzuoli ed evidenze di sollevamento del suolo. Verso la fine del mese di marzo l’attività sismica si intensificò: il 26 marzo un forte terremoto fu avvertito dalla popolazione, senza però provocare danni. Nei mesi successivi le stazioni sismiche continuarono a registrare sporadici eventi sismici localizzati nel Golfo di Pozzuoli, seppure di piccola intensità… (SANSIVERO, s.d.).
Ancora, nell’ottobre del 1983, Pozzuoli fu colpita da un terremoto di magnitudo 4,06, avvertito lungo tutta la costiera flegrea e nell’area napoletana. Infine, terremoto del 13 marzo
 2025 ed il successivo innalzamento del suolo, valutato in circa 1 centimetro al mese (GRECO, 2025).

I Campi Flegrei oggi

Oggi, …i Campi Flegrei sono uno dei sistemi calderici più attivi sulla Terra e attualmente mostrano una significativa instabilità in un’area abitata da oltre 500.000 persone; i recenti aumenti della sismicità hanno portato all’evacuazione precauzionale della popolazione locale… (ISAIA, et al., 2025).
La prima manifestazione importante all’origine della caldera, cioè la prima eruzione importante che ha prodotto lo svuotamento della sottostante camera magmatica, è avvenuta circa 40.000 anni fa in seguito all’eruzione dell’Ignimbrite Campana (PRITCHARD et alii, 2018; FEDELE, L., SCARPATI C., LAMPHERE M., MELLUSO L., MORRA V., PERROTTA A. e. RICCI G., 2008.).. Poi, la struttura interna è stata modificata da successivi eventi, quali la messa in posto del Tufo di Masseria del Monte (circa 29.000 anni fa; ALBERT et alii, 2019) e del Tufo Giallo Napoletano (circa 15.000 anni fa; DEINO, ORSI, DE VITA e PIOCHI, 2004). Questi dati troverebbero riscontro più preciso nelle analisi eseguite sui campioni prelevati dal Campi Flegrei Deep Drilling Project (DE NATALE, et al., 2016).
Successivamente si sarebbero manifestate almeno altre 65 eruzioni nella caldera dei Campi Flegrei. Dai duomi lavici agli eventi pliniani, oltre alcune eruzioni associate a strutture minori di collasso della caldera (HUDSON, KENDALL, PRITCHARD, BLUNDY e GOTTSMANN, 2022; ISAIA, MARIANELLI e SBRANA, 2009). Le strutture di collasso e la posizione delle bocche sono fortemente controllate dalla tettonica (dirette NO-SE e NE-SO (VITALE e ISAIA, 2020).
I Campi Flegrei mostrano un’estesa deformazione del suolo nel tempo rappresentata dall’attività bradisismica. Uno degli eventi più intensi è stata l’ultima eruzione che ha innalzato il Monte Nuovo in quarat’otto ore, nel 1538 (SAGE, 1784, p.319; DI VITO et alii, 2016; GUIDOBONI, 2020; Figura 25), quando scomparve anche …la maggior parte del pescoso Lago Lucrino, quando porzione delle sue acque si arrestarono nell’avvallato terreno che circondava le tre superstiti e già semi-sepolte colonne del tempio di Serapide a Pozzuoli… (REPETTI, 1835, p. 547).
Dal 2005, il vulcano mostra una persistente instabilità, caratterizzata da cambiamenti nella geochimica dei fluidi idrotermali, un sollevamento superiore a 120 cm e un’intensa attività sismica. Dalla fine del 2022, l’attività è aumentata bruscamente, con un’accelerazione del sollevamento ed una maggior frequenza di terremoti ad elevata magnitudo (INGV. Bollettini Di Sorveglianza Dei Vulcani Campani… (http://www.ov.ingv.it/ov/bollettini-campi-flegrei/; RICCIO, 2024).

L’ultimo modello della caldera di Pozzuoli

Un primo fondamentale esperimento di studio profondo, è stato il Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP), eseguito nel 2012 trivellando un foro fino a 501 m sotto il livello del mare e localizzato nel settore orientale della caldera. Poi, in questi ultimi mesi, (ISAIA, et al., 2025) hanno presentato …un nuovo rilievo MT della regione dei Campi Flegrei, che fornisce un modello di resistività 3D della struttura crostale subvulcanica. Questo modello non solo localizza spazialmente il magma all’interno della crosta, ma fornisce anche i primi vincoli sulla natura fisica dell’accumulo di magma (ad esempio, dominato da magma fuso o cristallino) e sulle strutture primarie che potrebbero facilitare il trasferimento di magma in superficie, alimentando future eruzioni… (ISAIA, et al., 2025).
La Figura 27, ripresa da (ISAIA, et al., 2025), schematizza la struttura sotterranea della Caldera dei Campi Flegrei (Pozzuoli), che ha favorito la migrazione dei magmi e dei fluidi idrotermali durante la storia vulcanica dell’area.
La struttura della caldera dei Campi Flegrei si compone di tre livelli.
Una zona profonda, a oltre 8 Km dal p.di c. e confinata, nella quale si accumula magma fuso all’interno di una poltiglia cristallina.
Al di sopra è presente una zona intermedia (fra 8 e 3 km dal p.di c.) nella quale sono inserite lenti di magma cristallizzato e strutture canalicolari ricche di fluidi e magma. E, infine, una fascia (a circa 3 km di profondità dal p.di c.) nella quale è contenuto il riempimento calderico alterato. Questo ha interagito, nel tempo, con i cappucci argillosi (cioè i fluidi magmatici circolanti di origine profonda), le salamoie (cioè i fluidi ad alta salinità) e le intrusioni magmatiche cristallizzate o parzialmente cristallizzate.
Il modello (Figura 27) …definisce un sistema idraulico in cui le poltiglie cristalline profonde sono collegate a un sistema idrotermale superficiale principalmente attraverso strutture a canale che fungono da zona di trasferimento (per magmi o fluidi magmatici). Il magma a profondità comprese tra 3 e 8 km risiede e/o si propaga come piccole lenti ricche di fuso… (ISAIA, et al., 2025).

Pozzuoli, città metropolitana di Napoli, Italia

Pozzuoli, città metropolitana di Napoli, Italia

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