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Copertina - Disegno di un ambiente di cava rappresentativo delle diverse tipologie di lavoro susseguitesi nel tempo e dei relativi strumenti utilizzati dai cavatori (DEL SOLDATO M., 1984)
Figura 1 - Rappresentazione schematica di una cava d'ardesia "lavorata" (A) con il metodo più vecchio "a tetto" e (B) con il metodo più recente "a letto" (DEL SOLDATO M., 1984).
Figura 2 - Cavatore che operava con il metodo "a tetto" alla sola luce di un lume ad olio ed i suoi semplici strumenti: piccone e squadra (DEL SOLDATO M., 1984).
Figura 3 - Schema delle fasi di lavoro che si susseguono nell'applicazione dell'antico metodo "a cielo".
Figura 4 - Cavatore che operava seguendo il metodo "a letto" con il semplice uso del piccone ed alla luce di una lampada ad acetilene (DEL SOLDATO M., 1984).
Figura 5 - Coppia di Bajuli in fase di carico delle grandi lastre di ardesia dalla cava verso i laboratori. Sullo sfondo un gruppo di portatrici (DEL SOLDATO M., 1984).
Figura 6 - Lido di Lavagna: un momento del carico delle lastre di ardesia da parte di bajuli e camalle su un leudo (DEL SOLDATO M., 1984).
Foto 1 - Cava coltivata col metodo di estrazione a terra (1934)
Foto 2 - Distacco con i cunei e capovolgimento di un blocco estratto col metodo "a terra".
Foto 3 - La macchinetta tagliatrice a catena in azione
Foto 4 - Distacco del blocco di ardesia mediante martello pneumatico
Foto 5 - Distacco mediante cunei e punciotto del blocco isolato
Foto 6 - Le portatrici di ardesia, donne e bambine, in una classica fotografia d'epoca.
Foto 7 - La "posa" di Lavagna per il riposo delle portatrici d'ardesia
Foto 8 - Una teleferica moderna (A) ed una vecchia "strafia" presso la vetta del Monte San Giacomo (B)