Il Castillo de Alicante e la Molassa miocenica

Il Castillo di Santa Barbara di Alicante fra leggenda e storia
La leggenda: g
uardando la Fortezza dalla spiaggia del Postiguet si percepisce un volto straniero impresso sulla roccia. Qui lo chiamano il volto del Moro. Si racconta che oltre mille anni fa, viveva nel Castillo un potente califfo arabo. Sua figlia, la bellissima principessa, Cantara, aveva due pretendenti, perdutamente innamorati di lei: Almazar e Ali. Il Califfo decise che avrebbe concesso la mano della figlia al più meritevole dei due. Almazar patì per le Indie in cerca di spezie preziose, mentre Ali decise di dichiarare il suo amore con la forza della sua poesia. Passarono i giorni e poi i mesi. Cantara ed Ali erano immersi nel loro amore e nella loro fortuna di stare insieme che dimenticarono l’impegno preso. Ma un giorno tornò Almazar con la sua nave piena di spezie preziose ed il Califfo non ebbe altra possibilità che accordargli la mano di Cantara. Alla notizia la ragazza, disperata, si buttò dalla rupe ed Ali che non poteva vivere senza di lei fece lo stesso. I due corpi rimbalzarono sulle rocce sottostanti imprimendovi il volto malinconico del perduto amore ed i loro nomi uniti Ali e Cantara rimasero scolpiti nel nome della città.

La storia: il 4 dicembre 1248, giorno di Santa Barbara, le truppe cristiane di Alfonso di Castilla, futuro Re Alfonso X° il Saggio, conquistarono il castello e ripresero il possesso della città di Lagant (vecchio nome di Alicante). La fortezza fu dedicata alla Santa come la cappella (XVIII secolo) di cui restano oggi solo le rovine.
Poi, durante la guerra di successione spagnola, fra il 1701 ed il 1714 , Olanda e Regno Unito, occupano il Castello di Santa Barbara con le loro armate. La rappresaglia non si fece attendere. Le truppe francesi al comando del Generale Claud Françios D’Asfeld scavarono nella collina, sotto il castello, una galleria che chiamarono la Miniera, e la riempirono di polvere esplosiva.  Gli inglesi, scoperta la manovra, cercarono di individuare la galleria tracciando una controgalleria. Il 3 marzo, il Generale d’Asfend diede un ultimatum al Generale inglese, Sir Richard: o la resa o avrebbe fatto saltare il castello. Il giorno seguente i francesi dettero fuoco alle polveri: l’esplosione fu tremenda, distruggendo addirittura porzioni intere del Monte Benacantil che rovinarono sulle case sottostanti. Il castello però  resistette perché la controgalleria funzionò da sfiatatoio. Gli inglesi comunque accusarono numerose perdite e furono costretti ad abbandonare la posizione e lasciare Alicante sotto la dominazione dei Borboni.

Nota di aggiornamento

2021.06.20 – Un amico di ArcheominoSapiens, Renato Gianni RIDELLA, ci segnala come la leggenda di Ali e Cantara fosse molto sentita in città, tanto che …nei documenti marittimi genovesi cinquecenteschi (Archivio di Stato di Genova e Archivio Storico del Comune di Genova) viene ancora citata come Alicantera…