San Venerio del Tino: istantanee per non dimenticare un culto profondo.

L’isola del Tino, la propaggine estrema, assieme alla Palmaria ed al Tinetto, del Promontorio Occidentale della Spezia. Punta terminale della lunga area carsica spezzina che da Cassana arriva proprio alle isole.
Deserto occidentale insulare di Venerio, il Santo figlio di una nobile famiglia di Portovenere. Forse nato su un’altra isola: la Palmaria.

I resti della presenza del Santo al Tino e della successiva devozione popolare languono in un’area esposta al mare, alle criticità geologiche ed alla riconquista della vegetazione. L’eco degli scavi archeologici, degli studi e dei riti liturgici sull’isola a ricordo del dies natalis del Santo è vivo, ma fa parte del ricordo.
Le immagini di questa galleria fissano solo alcuni momenti passati e più recenti dell’area archeologica del Tino. Assieme a queste immagini ci sono le storie che vengono da lontano della Vita del Santo e di quello che ha rappresentato la sua fuga in Corsica. Infine, alcuni particolari delle criticità geologiche che hanno condizionato e condizionano fortemente l’esistenza dei monumenti. 
Lo special di ArcheominoSapiens rievoca l’atmosfera dei 13 settembre che fino a pochi anni fa pervadeva il Tino.